sabato 21 marzo 2015

Veleggio come un'ombra - di Alda Merini




Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.    
Io penso che l'inferno
sia illuminato di queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai.


Alda Merini


giovedì 12 marzo 2015

La pioggia nel pineto - di Gabriele D'Annunzio




Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sìche par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le pàlpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alvèoli
con come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i mallèoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri vólti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.


Gabriele D'Annunzio

 

Il Bacio - di Pablo Neruda



Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c'è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.


Pablo Neruda



martedì 10 marzo 2015

Parlaci dei figli - di Kahlil Gibran




I vostri figli non sono i vostri.
Sono i figli e le figlie del desiderio
che la vita ha di se stessa
essi vengono attraverso di voi,
ma non da voi.
E benché vivano con voi,
ciò non di meno, non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore,
ma non i vostri pensieri.
Perché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi,
ma non i loro anime.
Perché le loro anime abitano
nella casa del futuro,
che neppure in sogno potete visitare.
Potete cercare di essere simili a loro,
ma non potete farli simili a voi.
Perché la vita procede
e non si attarda mai sopra il passato.
Voi siete gli archi da cui i figli
come frecce sono scoccati avanti.
L'arciere vede il bersaglio
sulla linea dell'infinito,
e con la forza vi tende perché
le frecce vadano rapide e lontane.
E che il vostro tendervi
nella mano dell'Arciere
avvenga nella gioia:
perché come ama le frecce che volano,
così ama l'arco che sta fermo.

Kalhil Gibran

In estate come in inverno - di Jacques Prevért


In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.

Accanto a lui un imbecille
un signore che ne ha
tristemente pesca con la lenza
Egli non sa perché
vedendo passare una chiatta
la nostalgia lo afferra
Anch'egli vorrebbe partire
lontano lontano sull'acqua
e vivere una nuova vita
con un po' di pancia in meno.

In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.

Il bravo pescatore con la lenza
torna a casa senza un sol pesce
Apre una scatoletta di sardine
e poi si mette a piangere
Capisce che dovrà morire
e che non ha mai amato
Sua moglie lo compatisce
con un sorriso ironico
E' una ignobile megera
una ranocchia d'acquasantiera.

In estate come in inverno
nel fango nella polvere
sdraiato su vecchi giornali
l'uomo che ha l'acqua nelle scarpe
guarda le barche lontane.

Sa bene che i battelli
son grandi topaie sul mare
e che per i bassi salari
le belle barcaiole
e i loro poveri battellieri
portano a spasso sui fìumi
una carrettata di fìgli
soffocati dalla miseria
in estate come in inverno
con non importa qual tempo. 

Fanciulla snella e bruna - di Pablo Neruda




Fanciulla snella e bruna, il sole che crea la frutta,
quello che incurva le alghe e fa granire i grani,
creò il tuo corpo gaio, i tuoi occhi di luce
e la tua bocca che sorride col sorriso dell'acqua.

Un sole nero e ansioso ti avvolge a ogni filo
dei tuoi neri capelli, quando stiri le braccia.
Tu giochi con il sole come con un ruscello
e due oscuri ristagni lui ti lascia negli occhi.

Fanciulla snella e bruna, niente a te mi avvicina.
Tutto da te mi scosta come dal mezzogiorno.
Tu sei la gioventù frenetica dell'ape,
l'ubriachezza dell'onda, la forza della spiga.

Eppure, tenebroso, il mio cuore ti cerca:
amo il tuo corpo gaio, la tua voce svelta e lieve.
Farfalla bruna, dolce e definitiva,
come il frumento e il sole, il papavero e l'acqua.

lunedì 9 marzo 2015

Donne al quadrato - di Alda Merini


Ci sono donne...
E poi ci sono le Donne Donne...
E quelle non devi provare a capirle,
perchè sarebbe una battaglia 

persa in partenza.
Le devi prendere e basta.
Devi prenderle e baciarle, 

e non devi dare loro il tempo 
il tempo di pensare.
Devi spazzare via 

con un abbraccio che toglie il fiato, 
quelle paure che ti sapranno confidare 
una volta sola, una soltanto
a bassa, bassissima voce. 

Perchè si vergognano 
delle proprie debolezze e, 
dopoaverle raccontate si tormentano  
in una agonia lenta e silenziosa 
al pensiero che, 
scoprendo il fianco, 
e mostrandosi umane 
e fragili e bisognose 
per un piccolo fottutissimo attimo,
vedranno le tue spalle voltarsi 

ed i tuoi passi allontanarsi.
Perciò prendile e amale. 

Amale vestite, che a
spogliarsi son brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, 

perchè non sai quanto 
gli occhi di una donna 
possono trovare scudo 
dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, 

un po' ammaccate 
quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo 

che non ne hanno bisogno: 
sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, 

sapranno amare te 
come nessuna prima di loro.

Alda Merini

Un sorriso


Non costa nulla e produce molto, 
arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante, 

ma nel ricordo può essere eterno.
E' il segno sensibile 

di un'amicizia profonda.
Nessuno è così ricco 

da poterne fare a meno
e nessuno è così povero 

da non meritarlo.
Un sorriso dà riposo 

alla stanchezza 
e allo scoraggiamento;
rinnova il coraggio, 

nella tristezza è consolazione.
Un sorriso è un bene che ha valore

nell'istante in cui si dona.
Se incontrerai chi il sorriso a te 

non dona, sii generoso e dà il tuo,
perché nessuno ha tanto bisogno 

di sorriso come chi non sa darlo

Khalil Gibran

Vieni con me di Hermann Hesse


Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tieniti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.

Hermann Hesse




Non voglio dimenticarti, Amore - di Alda Merini




Non voglio dimenticarti, amore,
nè accendere altre poesie:
ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,
la poesia ti domanda
e bastava una inutile carezza
a capovolgere il mondo.
La strega segreta che ci ha guardato
ha carpito la nudità del terrore,
quella che prende tutti gli amanti
raccolti dentro un'ascia di ricordi.

Alda Merini